Sareste capaci di definire cos'è l'anima? Intorno a questa non banale tematica ruotano le vicende che concorrono alla costituzione del romanzo, ben costruito e ben scritto, nel quale l'autrice, attraverso la figura della protagonista, Lory, del marito infedele Daniele, di una pianta nella quale si mescolano non solo elementi animali, ma addirittura una sorta di capacità percettive di sentimenti ed emozioni, in grado di distinguere tra vittime e carnefici, tra innocenti e colpevoli, riesce a proporre una riflessione sul senso dell'esistenza nelle sue varie gradazioni, delle relazioni sociali, delle presunzioni della scienza e di una "civiltà" che crede di essere l'unica valida e pertanto autorizzata a esportare, con una sorta di disprezzo e di senso di superiorità, il proprio modello esistenziale sentito come unico valido. Il confronto tra saggezza popolare, umile e onesta, costituita dai personaggi autoctoni di un'isola del Pacifico, e ipertecnologica azione di una parte del mondo che si rivolge a un progresso senza vera evoluzione (in quanto inquinato dalle ambiguità e dalle fragilità insite in ogni uomo, il nostro "lato oscuro"), trova proprio nella protagonista una risoluzione fondamentale: portare istruzione, e quindi strumento per la libertà e la dignità, a chi subisce in modo più pesante gli "effetti collaterali" di disegni economici che scordano la componente umana e rinnegano il senso di filantropia. Gli altri personaggi che ruotano intorno alle vicende finora delineate, intorno a una natura splendida e trasformata in elemento spesso inquietante perché "non controllabile", rivelano una notevole capacità di tratteggiare la complessità, le tante sfumature dell'animo umano. Il clima di tensione che l'autrice è stata capace di creare si alterna in modo affascinante con le riflessioni morali che le pieghe inattese della vicenda assumono, rendendo la lettura allo stesso tempo piacevole, scorrevole e attraente, data anche la lucidità consequenziale attraverso la quale si dipanano le ben concatenate tessere di un mosaico di pregio.
(Massimo Seriacopi)
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